TESTI |
Cronologia di Bonvi: NICK CARTER |
di Alessandra Ferro |
(...) Nel 1970 pubblica una serie di strisce di attualità e feroce satira politica per il settimanale ABC, diretto da Claudio Sabelli Fioretti, e strenuamente filodivorzista (è l’anno del referendum). A Casalecchio di Reno, dove nel frattempo aveva preso provvisoriamente dimora, facendo maneggiare incautamente una propria scassata pistola 7,65 ad un’occasionale compagna di letto in preda ad un attacco d’ira, Bonvi viene ferito di striscio al polpaccio destro. Si disferà subito di entrambe. Contemporaneamerte, Giancarlo Governi, giornalista (Tempo illustrato, L’Avanti!, Paese Sera) e allora direttore dei Programmi Speciali Rai con il pallino dei fumetti, dopo la visione di un carosello realizzato dall’abile Paul Campani, cerca proprio a Modena uno studio in grado di realizzare i fumetti animati ai quali avrebbe dedicato un programma di enorme presa sul pubblico e dagli invidiabili indici d’ascolto: Gulp! Fumetti in TV. Bonvi e De Maria, ritrasferitisi a Modena (il secondo aveva lasciato la Vimder film), sono gli eletti. Viene offerto loro di trasporre sullo schermo le avventure di Nick Carter, poliziotto privato di John Russell Coryell (1886), gia edito all’inizio del secolo in Italia da Nerbini, in fascicoletti allettanti di sedici pagine con truculente copertine a colori, amati feuilletons dell’epoca. Governi, autore in seguito di alcuni tra i più bei programmi Rai sui comici italiani (Storia di un italiano, Due teste senza cervello, monografie su Totò e la rivista) va ad aggiungersi alla ristretta schiera degli amici più intimi di Bonvi, con reciproci motivi di spasso: sarà poi uno dei testimoni alle nozze del Nostro. Particolarità della serie è la novità assoluta del sistema, inventato da De Maria ad hoc: un ibrido tra cartoni animati e fumetti, con immagini fisse, fumetti in dissolvenza doppiati da attori professionisti (uno per tutti: Carletto Romano per Nick Carter). Un esperimento affascinante, riuscitissimo e dai costi contenuti. Tormentoni quali: «...Mentre su New York calavano le prime ombre della sera...» all’inizio, e: «...Dice il saggio: tutto e bene quel che finisce bene... e l’ultimo chiuda la porta!!» alla fine di ogni episodio, diventano luoghi comuni e fenomeni di costume. Il trio Nick Carter-Patsy-Ten (rispettivamente: investigatore di ovvie deduzioni in trench quadrettato e berrettino, caricatura del suo doppiatore; bolso e grosso assistente e cinesino arguto, corredati dal bieco criminale trasformista Stanislao Moulinsky, sempre scoperto al termine di ogni puntata, che esclamava - con l’accento di Amedeo Nazzari nella Cena delle beffe - doppiato da Mauro Mattioli: «...Ebbene si, maledetto Carter, hai vinto anche stavolta!!») surclassa ogni fumetto del programma, e nell’edizione del 1977 farà da testimonial per gli altri. Ma Bonvi, narcisista inesausto, riesce persino a ritrarsi in due successive storie a fumetti del suo amato personaggio, realizzate per il Corriere dei Ragazzi: nei panni di Jack London, in La pista dei molti soli e di George Grosz, in All’Ovest niente di nuovo (1974). Entrambi gli artisti sono molto conosciuti ed apprezzati dal Nostro: nei panni di London si autoritrarrà anche con l’amata realizzazione dell’Uomo di Tsushima (1978). Il primo ciclo di trasmissioni (1972) in bianco e nero procura al duo modenese e soprattutto a Bonvi fama imperitura ed un clamoroso successo, nonché una popolarità avvertibile anche a distanza di più di vent’anni. E’ un evento nella storia televisiva: al pari di Carosello, ma piace moltissimo anche agli adulti. Bonvi viene subissato di lettere di bimbi entusiasti. Da ricordare quella di una piccola lettrice che esordisce con un: «Bonvi, io credevo che tu eri un pupazzo».Quale consacrazione migliore? Nick Carter può contare su di una notorietà più immediata ma meno durevole di quella delle Sturm: è pubblicato sul Corriere dei Ragazzi (1972) e su quello dei Piccoli (1973). Talvolta (1974) alcune mamme protestano con il direttore Barberis, un po’ codino, per le poppute comprimarie di alcuni episodi, a loro dire poco adatte a dei giovani ed innocenti virgulti. Viene trasposto poi in una serie di figurine Panini (2 album), in libri Dardo, Mondadori, Corno. I gadget non si contano, anche in questo caso, e la seconda serie di fumetti in TV, Supergulp!, realizzata tra la fine del 1976 ed il 1977, sino al 1979, complice anche la neonata TV a colori, raccoglie un vastissimo plauso di pubblico e critica. L’edizione più recente dei fumetti risale al 1993 (G.Vincent ed.) ma non ebbe il riscontro di pubblico sperato e fu sospesa dopo quattro numeri. Il totale delle storie realizzate da Bonvi (ed in tandem con Silver e Clod) ammonta a 94, incluse le più recenti. (...)
da "Bonvi senza makkien und senza pauren"
(Ed. Comic Art, 1996) |
www.nickcarter.it |